Il mal di testa: aspetti psicologici

Il mal di testa, più propriamente “cefalea”, è una patologia spesso invalidante. sia dal punto di vista individuale che in termini di costo sociale.

Si può fare una prima distinzione tra cefalee “primarie” e “secondarie”: al contrario di queste ultime, che hanno sempre una causa ben identificabile (traumi, infezioni…), le prime sono per lo più provocate da processi in parte sconosciuti.

E’ proprio in questo ambito che sembrano essere maggiormente rilevanti i fattori psicologici.

Nella letteratura psicologica spesso  si è cercato di “disegnare” il profilo di personalità “tipico” della persona sofferente di mal di testa, con risultati modesti. Alcuni studiosi hanno rilevato invece che il temperamento, ma soprattutto le strategie adottate dal soggetto per gestire lo stress ed esprimere le proprie emozioni, questo potrebbe rendere più faticoso l’adattamento all’ ambiente fisico e sociale e essere terreno fertile per manifestare cefalee.

Essi, infatti, tendono ad essere ambiziosi e competitivi; sono anche perfezionisti e tendono a sovraccaricarsi di impegni, trascurando le normali esigenze del corpo di riprendersi da uno sforzo fisico o mentale. Temono le critiche altrui, e per questo motivo spesso le relazioni sociali sono fonte di tensione; la caratteristica predominante, però, sembra essere la tendenza a reprimere e a gestire in modo inadeguato le emozioni, soprattutto la rabbia. la tendenza di questi pazienti a controllare la rabbia e a rivolgerla verso l’interno.

Secondo alcuni psicologi questo parte il collegamento con la depressione (per lo più di tipo cronico), spesso presente nelle persone soggette al mal di testa: in entrambi i disturbi, infatti, sembra esserci alla base una cattiva gestione della propria aggressività. Anche l’ansia, però, sembra avere un ruolo di primo piano, soprattutto nelle cefalee di tipo tensivo (dovute alla contrazione dei muscoli del collo, del cranio e delle spalle). Ovviamente, il fatto di possedere determinati tratti di personalità costituisce solamente una predisposizione alla patologia; essa potrà scatenarsi in concomitanza ad alcuni fattori stressanti di varia natura (problemi lavorativi, affettivi…).

In sintesi: persone con difficoltà a lasciarsi andare… che utilizzano modalità inadeguate di gestione dello stress, con la repressione, e addirittura l’inconsapevolezza, della propria rabbia (molte strategie sono state apprese nella vita per “stare nell’ambiente” e perciò si possono modificare in terapia

Frequente in questi soggetti la tendenza al catastrofismo e a preoccuparsi eccessivamente  per i normali problemi della vita, forse perché temono che la situazione “sfugga” dal loro controllo; tendenza all’isolamento e al ripiegamento su se stessi. Tutte situazioni che possono essere affrontate con un adeguato intervento psicologico con effetti positivi sul benessere della persona

Importante dal mio punto di vista inquadrare il mal di testa come un segnale del corpo, che “invita” il soggetto a modificare il proprio stile di vita; a volte, infatti, può essere utile imparare ad essere meno esigenti verso gli altri e soprattutto verso se stessi, ponendosi obiettivi più realistici. 

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