Gastrite nervosa e reflusso

Una lettura psicosomatica

Ingoiare bocconi amari, chiudersi in se stessi, tenere tutto sotto controllo: ecco gli atteggiamenti che la lettura psicosomatica ci indica riguardo la gastrite nervosa e reflusso gastro-esofageo.

Gastrite nervosa: cos’è, perché arriva, i sintomi

Digerire bene significa sentirsi sazi e appagati, e non solo perché una buona digestione fornisce le sostanze di cui corpo e mente hanno bisogno: sentirsi sazi significa anche assaporare il piacere di abbandonarsi, di lasciarsi andare, di godersi la calma e la tranquillità. È il simbolo stesso dell’appagamento. Ecco perché, sul fronte opposto, chi soffre di gastrite (l’infiammazione della mucosa gastrica) e di reflusso gastroesofageo (gli acidi contenuti nello stomaco risalgono nell’esofago) avverte un bruciante dolore fisico e digerisce male, compromettendo il piacere legato al cibo e alla convivialità.

Frasi che possiamo usare come indicatori: …Ti capita di dirti: “ Ho l’impressione di aver raggiunto il limite, di non tollerare più niente e nessuno e che tutto mi dia fastidio. Il problema è che non parlo, mi tengo tutto dentro?”.

Avere difficoltà digestive perdurante nel tempo rende il pasto un momento da affrontare con preoccupazione. cosa, come, quando e anche con chi si mangia, viene valutato in modo minuzioso. È facile intuire come questo possa spalancare le porte anche all’ansia, innescando un circolo vizioso: più ansia uguale più gastrite, più gastrite uguale più ansia.

Allentare il controllo sugli eventi, sulle situazioni eccc.. ci aiuta a risolvere il problema 

Limitare il più possibile, le principali fonti di stress dalla nostra vita, non solo quelle della tavola, ma anche relazionali e professionali, come insegna da sempre la psicosomatica. Si comincia eliminando le “etichette” che ci mettiamo addosso, ad esempio: “chiuso/a, timido/a, introverso/a, intollerante alle relazioni”. Sono queste che ci condizionano. Occorre smettere di controllare cosa fanno gli altri, non rimuginare sul passato, provare a rilassarsi, a cedere, a trovare ciò che ci dà piacere e ad accogliere la vita per come è: questo è ciò che “chiede” la gastrite.

Un atteggiamento che giorno dopo giorno ci aiuterà a dire ciò che pensiamo, evitando di ingoiarlo o tenerlo dentro.

L’attività fisica sblocca lo stress e i pensieri ossessivi

Gastrite e reflusso nascono dall’eccesso di tensione e di stress. Per allentare questo stato che chiude letteralmente la bocca dello stomaco, svolgere regolare attività fisica aiuta. Camminare a ritmo regolare, correre, andare in bici, praticare yoga ecc..sono tutte attività che allentano  “la morsa dei pensieri”: ecco il primo passo da compiere per liberarsi dell’accumulo e trattenere solo ciò che è davvero essenziale per la propria vita.

Le emozioni che creano reflusso e gastrite nervosa

Rabbia e ansia sono  due emozioni che connotano i disturbi come gastrite nervosa e reflusso. I sintomi parlano di bruciori e infiammazioni e cosa brucia e infiamma più della frustrazione e di un’aggressività non espressa? E quando siamo in ansia e il respiro si fa frenetico, quanta aria in eccesso incameriamo per far fronte agli eventi e contrastare la sensazione di fine imminente? E quella stessa aria, va a finire proprio nella pancia. Ecco perché ogni volta che non diamo spazio “fuori di noi” a queste due emozioni, inevitabilmente saranno loro a farsi spazio dentro di noi, nello stomaco, in attesa di essere digerite, assimilate ed espulse; proprio come il cibo che non va giù e cerca in ogni modo di tornare su. (Da Mirabella modificato)

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