Concentrazione: un fondamento per la prestazione sportiva

Molti scienziati dello sport distinguono quattro aspetti della prestazione atletica: fisica, tecnica, tattica e psicologia.  L’importanza dell’aspetto psicologico ci è familiare perché ogni giorno vediamo atleti che fanno errori che noi non ci aspetteremmo di vedere (sbagliare un tiro libero nel basket, un rigore nel calcio ecc..)

L’importanza della concentrazione nello sport

Innanzitutto dobbiamo definire cosa è la concentrazione, Moran (2004) afferma che questa si riferisce ad una capacità delle persone di esercitare uno sforzo mentale deliberato su ciò che è più importante in una determinata situazione. 

In un contesto sportivo applicato, Perry (2005) afferma che questo può essere suddiviso in quattro parti:

  • focalizzandosi sui segnali pertinenti
  • mantenendo l’attenzione su un periodo di tempo prolungato
  • avendo consapevolezza della situazione
  • spostare l’attenzione quando necessario.

Perché allora la concentrazione è importante nello sport? La ricerca di Jackson & Csikezentmihalyi (1999) ha scoperto che 3 degli 8 componenti identificati di eccezionali prestazioni sono stati legati alla concentrazione. Ricerca che ha confrontato atleti meno vincenti con atleti di successo e ha sempre trovato che il controllo attento è un importante fattore discriminante nel successo.

 Moran (2004) ha rivelato che gli atleti di successo hanno meno probabilità di essere distratti da stimoli irrilevanti e mantenere un alto livello di attenzione orientata ai task, evitando tutti gli aspetti in contrasto e concentrandosi sul risultato.

Anche nella ricerca sulla concentrazione di Gould et al. (1992) si è concluso che le prestazioni ottimali erano altamente correlate alla concentrazione. In sintesi tutti gli studi concordano che la concentrazione e la possibilità di concentrarsi, rappresentano la capacità di avere un alto grado di coinvolgimento nel compito che si sta svolgendo con una consapevolezza e un completo assorbimento nell’attività che si sta svolgendo.

Qual è la concentrazione efficace?

Abernethy (2001), nel ricercare il rapporto tra l’attenzione e la prestazione atletica, ha individuato 5 principi di concentrazione efficace, di cui 3 relativi alla creazione della concentrazione e 2 che riguardano la sua rottura e perdita. Il primo principio è che uno stato mentale concentrato richiede uno sforzo mentale deliberato, e uno sforzo intenzionale dell’atleta. Pertanto, un atleta deve prepararsi a concentrarsi piuttosto che stare ad aspettare che si verifichi.

Il secondo è che un atleta dovrebbe concentrarsi solo su un pensiero nel medesimo momento anche se la ricerca ha dimostrato che gli atleti esperti possono dividere l’attenzione su più azioni concorrenti, questo processo di pensiero è legato alla nostra memoria di lavoro ed è breve in natura.

Il terzo principio è legato all’idea di “flusso” e afferma che un atleta è concentrato in modo ottimale quando si concentra solo su azioni specifiche, pertinenti e sotto controllo.

I due principi finali si riferiscono a come gli atleti perdono la concentrazione. Il primo di questi afferma che gli atleti perdono la concentrazione quando il loro focus si allontana dai segnali rilevanti o si concentrano sugli eventi fuori controllo.

Il principio finale di una concentrazione efficace precisa che la messa a fuoco può essere spezzata dalla natura disgregatoria di emozioni negative come l’ansia. Ad esempio, l’ansia pregiudica e distrugge il nostro sistema di concentrazione sovraccaricando la memoria di lavoro con le preoccupazioni e limita la capacità degli atleti di concentrarsi sulle indicazioni rilevanti per i task da svolgere.

È interessante notare che Perry (2005) afferma che l’ansia ostacola le prestazioni ottimali inducendo gli atleti a fare affidamento su un esplicito controllo cosciente delle loro abilità. 

Le tematica è complessa e ricca di spunti di riflessione, e tutti gli allenatori sanno che la concentrazione è un aspetto fondamentale della performance e chiedono spesso a figure professionali specializzate interventi specifici.

Bibliografia

  • Abernethy, B., 2001. Attention in Sport. The Sport Psychologist, 12(5), pp. 121-129.
  • Moran, A., 2004. Sport and Exercise Psychology: A Critical Introduction. New York: Routledge.
  • Morgan, W. P., 2000. Psychological factors associated with distance running and the marathon. In: D. R. Lamb & R. Murrary, eds. Marathon Medicine. Carmel, IN: Cooper Publishing Company, pp. 293-310.
  • Perry, C., 2005. Concentration: Focus under Pressure. Journal of Sport Psychology, 12(5), pp. 173-186.

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